sabato 7 maggio 2011

Strani frutti


Strange fruit, qui in una versione live dei primi anni Cinquanta, fu cantata per la prima volta da Billie Holiday nel 1939. Scritta dall'insegnante comunista ebreo newyorkese Abel Meeropol dopo aver visto una fotografia del linciaggio di due neri delle piantagioni del Sud, fu pubblicata sotto falso nome prima sul New York Teacher e poi sul giornale filo-marxista New Masses. Come si legge sul sito Antiwar Songs "Strange Fruit metteva le parole ed una faccia sugli orrori che subivano gli uomini neri in America. [...] Nei decenni la canzone, che il grande critico Leonard Feather aveva chiamato 'la prima significativa protesta in parole e musica, il primo lamento non tacito contro il razzismo', era scivolata nel limbo, ricordata solo dagli appassionati di jazz, dai fans della cantante e dai veterani dei diritti civili. Strange Fruit invece è stato un momento importante, se non fondamentale, perché combinava elementi di protesta e di resistenza al centro della cultura musicale dei neri, avviando un processo di riappropriazione delle origini africane e del culto della diaspora reso manifesto anni dopo dal be bop e soprattutto negli anni '60 dal free jazz. Pochi si erano azzardati a cantare Strange Fruit prima che la Holiday la trasformasse in palese denuncia. Charles Mingus, un altro gigante del jazz, disse: 'cambiò la mia idea su come una canzone possa raccontare una storia. Quella canzone è lì per dire ai bianchi cosa fanno di sbagliato riguardo la razza'."
Ascoltandola sono sempre stata colpita dal contrasto terribile tra la bellezza del testo, della musica e della voce di Holiday e i fatti ai quali Strange Fruit si riferisce. La dedico, nell'anniversario della morte, a Mabruka Mamouni, suicida nel Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma, e a tutte le altre vittime del razzismo istituzionale italiano.

7 colpacci:

Tocca il luogo più recondito dell'anima; mi associo alla tua dedica e la estendo a tutti i fratelli del mondo, umiliati ed offesi.
:-)

Grazie per aver portato questa canzone e questa storia - così vicina alle mie corde emotive e di pensiero - tra i furti della banda. Mi unisco alla tua dedica. Persone - esseri umani come tutti noi (e non, in primis, anche se lo fossero, clandestini).

bellissmo brano che la voce della Holiday fa penetrare dentro l'anima.

Interpretazione unica patrimonio dell'umanità per restare umani.

Felice di aver condiviso con voi Ladri questo frammento di dolorosissima bellezza

Leggo e ascolto. Dolorosissimi temi purtroppo ancora attuali, anzi ancora più diffusi.

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