giovedì 19 maggio 2011

La foto che diventa leggenda

La storia si svolge il 4 luglio 1952 al Tour de France, la più importante corsa ciclistica del mondo. Nella tappa Losanna- Alpe d'Huez, scenari magnifici che fanno da contrasto alla fatica bestiale dei corridori (veri e propri pionieri in quell'epoca!) i primi in classifica stanno scalando il passo del Galibier. Due corridori si scambiano una borraccia (era una bottiglia di vetro in realtà), un gesto consueto tra i ciclisti.  Tuttavia i due corridori non sono come gli altri. Sono Fausto Coppi e Gino Bartali: il primo in maglia gialla in quanto leader della classifica, il secondo pronto a sferrare un attacco. Sono i più forti corridori di quel periodo, la loro rivalità è già storica e rimarrà negli annali dello sport e non solo. C'è molto di più infatti: Coppi il comunista, Bartali il democristiano; Coppi che diede scandalo per una relazione extra-coniugale, Bartali simbolo della famiglia per eccellenza. L' Airone e Ginettaccio. Da quella foto apparentemente "senza macchie" è nata una leggenda, si è rafforzato il mito. L'interrogativo che ancora oggi tanti si pongono è: chi ha passato a chi? Loro non diedero mai una versione univoca dell'accaduto e tante persone hanno passato la propria vita a fare ipotesi probabili o talvolta del tutto campate in aria. Io un'idea su chi sia stato a passare la borraccia ce l'ho. Ma qui non ha importanza.

Vorrei concentrare la vostra attenzione sull'abilità del fotografo, Carlo Martini (giusto per dire che l'Italia quando vuole tocca alte vette in ogni dove) che lavorava per Omega Fotocronache. Chissà se in quegli istanti si rendesse conto che con quella foto stava fermando il tempo per lasciare ai posteri un ineguagliabile frammento della leggenda. Chissà cosa provasse nella concitazione del momento che andava a immortalare. Non sapremo mai tutto ciò. Quello di cui siamo certi è che questa foto è la più famosa nella storia dello sport e uno dei massimi esempi di fotografia. Il fotografo è un pittore istantaneo e quello di Martini è un affresco meraviglioso.

12 colpacci:

Bellissima immagine che sì, è leggenda. Bella anche la tua ricostruzione della situazione, hai il dono della grazia e della sintesi. E mi piace molto anche tutta la tua riflessione, con così tanto domande intime aperte... Ottimo furto, grazie! :-)

@ Nicoletta: l'immagine si vede, ho anche controllato il post, ed è tutto ok. Prova a fare qualche refresh della pagina o a leggerla con un altro browser. Ciao!

Bravo Inneres! Bellisima foto, famosissima foto (@ Nicoletta, anche io non la vedo qui, digita Coppi Bartali su Google e salta fuori subito)e bellissimo il tuo testo!

bello, bello davvero il tuo post!

no, son sicura, non se ne rendeva conto… ed è così, in maniera così irresponsabile e incosciente che la storia si ferma, noi la guardiamo a decine di anni, secoli e diciamo: capolavoro! Bravo Matteo. *

Grazie per esserti soffermato più sul fotografo che sulla fotografia. Cosa che in genere pochi fanno. E pongo un'altra domanda. Dov'era? Al bordo della strada, sul sellino posteriore di una motocicletta? Si sa forse qualcosa al proposito?

E' un frammento del tempo davvero bellissimo.:-)

neppure io vedevo la foto ma l'ho cercata su internet. E' davvero un pezzo di storia quello che hai fatto riaffiorare dai nostri ricordi. Una storia che parla di fatica, sudore, differenze, passione, ideali, sogni. Molto, molto diversa da quelle a cui siamo purtroppo assuefatti negli ultimi anni.

Alberto: subito dopo la pubblicazione mi son reso conto che tu avevi pubblicato un post manco mezz'ora prima; chiedo venia se ti è sembrato un tentativo di oscurare quello che avevi scritto ma ci ho fatto caso troppo tardi!

Per i dettagli della foto non so cosa dirti, tuttavia cercherò di informarmi (di libri sull'evento ce ne sono tanti).

Tutti: grazie mille mi fate diventare rosso ma credo che i complimenti se li meriti esclusivamente il signor Martini

No, niente, ci mancherebbe. Ognuno posta quando vuole. C'è però adesso questo problema, che il mio post sembra sparito. In realtà non lo è, ma nell'home non si vede e nemmeno nelle pagine indietro.

sì, ma io voglio sapere chi l'ha passata a chi...
;D

Foto immportale! Due eroi.
Mi ricordo i racconti di mia madre e di mio nonno su questa tappa che sentirono alla radio e che poi videro immortalati i due campioni nella foto.
A proposito, loro erano per Fausto Coppi.

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