martedì 17 maggio 2011

storie di lentezza


Cosa c'è di meglio che fare una bella passeggiata in una giornata primaverile? Nulla, assolutamente nulla… se facesse abbastanza caldo, un bel tuffo potrebbe eguagliare la bellezza dell'immersione tra spighe di grano e muretti a secco. Ma eccoci qui a scegliere cornici e contenuto, a rappresentare l'arte di conciliare natura e viaggio.


Puglia itinerante, Puglia vagante, Puglia in moto di rivoluzione intorno a una nuova idea, bellissima, di mobilità sostenibile con l'obiettivo di scoprire, conoscere, sperimentare e diffondere buone pratiche, incoraggiare processi di auto-promozione delle storie, dei racconti, delle memorie delle comunità.


Condividono, i ragazzi di Oikos, con noi la tappa in Valle d'Itria, 15 maggio, a Locorotondo, il mio paese in provincia di Bari, immerso nel verde di vigneti, lecci e ulivi secolari, luminoso bianco calce, abbagliante, nel cielo azzurrissimo.
È un bel progetto il loro: promuovono e sostengono iniziative atte ad attivare processi partecipativi di cittadinanza attiva sul tema della sostenibilità ambientale, economica, sociale. E noi? Li seguiamo…
Giriamo una pellicola nuova e antica allo stesso tempo, aggregando esperienze, progettualità e buone pratiche e attivando sinergie con differenti attori del territorio.
Assaggiamo il buon vino bianco offertoci da due simpatici vecchietti al ritorno dalla messa festiva e dalla domenica elettorale a bordo del loro tre ruote; sgranocchiamo taralli e gustiamo formaggi e salumi locali; ammiriamo la bellezza dei paesaggi, ancora intatti, almeno alcuni scorci - si spera che possano rimanere tali per sempre… - facciamo amicizia con gli abitanti dei luoghi visitati; riportiamo le significative tradizioni, le radici e i giovani frutti.

Ascoltiamo le storie dei nostri avi, le nostre; annotiamo i ricordi… camminiamo piano piano, lasciando che siano gli altri a sprecare il tempo nella velocità e nella superficialità, scegliendo di assaporare ogni istante, lentamente lentamente!




Il mio viaggiare è stato tutto un restare qua, dove non fui mai
Giorgio Caproni


9 colpacci:

la lentezza! godersi il tempo che passa, centellinandolo attimo per attimo! l'unico vero lusso che ho mai conosciuto è quello di poter "sprecare" così il tempo.

E' proprio ciò che manca a questa società del mordi e fuggi esistenziale e del consumismo dell'anima; bel progetto! :-)

Ogni volta che torno nella mia Puglia la cosa che mi sconvolge sono i tempi dilatati, mi sconvolge perchè non sono più abituata dato che vivo a Firenze da tutta una vita e mi ci vuole un po' per rientrare in quel ritmo.
Mi convinco che non ho nulla da fare e solo così posso riuscire a godermi lo svolgere lento del tempo, le chiacchierate oziose dal verduraio, le passeggiate al mare ad osservare il mormorio delle onde...
Come è bella la mia terra e presto ci tornerò per restarci per sempre!

Hai sintetizzato perfettamente il mio lavoro - evidenziandone le motivazioni emotive, sensoriali e intellettuali del perché ne sia così felice anche al di là della non sempre certa sopravvivenza economica.
Bel progetto, ottimo approccio, buona prassi. Forse stiamo ricostruendo la 'comunità' in questo modo proprio più in generale in tutto il paese, vero? Ovunque guardi vi sono iniziative di questo tipo :-)

@Ganfione: ho avuto un periodo 'lungo' due anni al massimo in cui ho pensato che la velocità fosse la modalità giusta… grazie a chi m'ha fatto intendere il contrario! ;)
@Ginevra: consumismo… tutto ciò che ha danneggiato irrimediabilmente il nostro mondo è rappresentato da quel termine e da quella pratica :(
@Marisa: restare… a guardare, a sentire, a godere!
@Cristina: sì ne sto scoprendo tantissime e a chi dice che non seguono provvedimenti legislativi efficaci e utili a renderle BUONE PRATICHE rispondo: tempo al tempo! Per ora è già importante portarle a conoscenza e poi PIANO PIANO ad esempio! ;)

Giorgio Caproni! che meraviglia leggere le parole del poeta. Grazie!

Noi che ci viviamo, non lo sappiamo, non lo immaginiamo cos'è il tempo, come scorre ed a che velocità.
Qui dove vivo io si può fare, ci sono ancora buoni margini di spazio per gustare il tempo.
Avere il tempo di gustare di apprezzare ,di riflettere.
Un autore e presentatore Rai di passaggio qui in città, lo ha notato ce lo ha detto, lo ha sentito, ha sottolineato l'essere pugliese,il tempo pugliese,il gusto pugliese.
Fra le altre cose ha detto, lo ha notato, gli è restato inmpresso :'' Voi qui vi abbracciate, vi salutate, persino gli uomini si baciano per salutarsi. Da me ,a Torino, non lo si fa. Peccato . ''
Ciao T.

Dovrebbe essere obbligatoria, ogni tanto, la lentezza, per metterci nella giusta relazione con la natura. Grande Caproni!

@Anonimo: sì uno dei miei preferiti, il suo è un mettere insieme sempre linguaggio popolare e grande poesia, ansioso, suggestivo assai. ;)
@Tonino: mi è capitato di trovare pugliesi dappertutto, li riconosco subito, una volta m'infastidiva, avevo smania di libertà e non sopportavo che mi si ancorasse sempre, ovunque, ora è così dolce e potente quella radice! :)
@Alberto: sì, ne sono certa. I tempi della natura sono grandi esempi e dovremmo coglierli e regolare la nostra vita attraverso essi.

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