Blog di resistenza all'incedere del brutto


Per me la bellezza è Kurt Cobain che sfascia una Fender, è Mila Kunis che infila la lingua in gola a Natalie Portman, è una domenica mattina dannatamente post-alcolica. Cannibal Kid

Bellezza è un'umanità creata dallo scandito rincorrersi degli opposti, senza ripensamenti. La mia bellezza è libertà. Saharajoyce


continua...

venerdì 11 settembre 2015

Bella? Io??


Pufffff... soffiamo via un po' di polvere da questo blog... ammazza, era parecchio che nessuno entrava qui dentro, eh? Me compreso, per carità: ma è difficile vedere la bellezza, e tanto più parlarne, quando intorno tutto congiura a favore del brutto, dell'abbrutimento fino alla laidezza. Ma questo è un blog di resistenza all'incedere del brutto, no? E la resistenza sa nascondersi, nei tempi peggiori, per essere più efficace al momento più opportuno. Penso che nessuno abbia smesso di crederci, abbiamo solo nascosto la brace sotto la cenere.

Parlando di bellezza, non è possibile tacere dei canoni della bellezza estetica umana, e femminile in particolare. So di non dire nulla di nuovo, se affermo che il corpo femminile è quello che ha patito di più l'insulto dei capricci maschili, che di periodo in periodo hanno esaltato un genere di figura a discapito di un altro, imponendo canoni estetici a volte anche improbabili, decidendo l'immagine che la donna deve dare di sé : la foto di apertura è un esempio evidente di questo, e ancora di più il video da cui le immagini sono tratte; volevo però riflettere su quanto questa necessità indotta sia interiorizzata anche dalle vittime di questa che, di fatto, è una discriminazione.

La mia compagna è bella. Non sono io che la vedo bella perché la vedo attraverso gli occhi di un uomo innamorato, io credo che sia oggettivamente bella: forma regolare del viso su cui spiccano sguardo e sorriso luminosi, naso diritto e proporzionato, mento né sfuggente né pronunciato, guance morbide ma toniche, pelle che con l'abbronzatura assume una tonalità che ricorda la crosta del pane: bella e basta, senza se e senza ma. Nuda, poi, è una dea, ed esattamente una Venere callipigia, natiche e seni scolpiti nel marmo: è una gioia assoluta per i miei occhi, e non manco mai di dirglielo. Eppure, lei se ne schermisce e nega di esser bella, probabilmente perché non si sente perfetta per quelli che sono i canoni imposti.

Eppure, è abbastanza evidente quanto mistificatorio e aleatorio sia il concetto di bellezza femminile, che ormai varia non soltanto di epoca in epoca, ma di decennio in decennio: di nuovo, il video in fondo al post è un esempio lampante di questo.

Va meglio a noi maschietti: non soltanto i canoni estetici son rimasti sostanzialmente invariati nei millenni e per uniformarsi ad essi basta un po' di fatica in palestra, ma tantissime figure di riferimento e modelli considerati di successo sono uomini del tutto normali, a volte pure bruttini, come è spiegato benissimo in questo articolo di William Leith, che si spinge anche oltre, nel considerare come la bellezza, per una donna, sia una sorta di condicio sine qua non anche per essere valutate in sedi che con l'estetica non dovrebbero avere nulla a che fare.

Quante donne stupende ho visto nascondersi e mortificarsi perché afflitte da una taglia 48, o semplicemente da una circonferenza fianchi disallineata rispetto ai canoni della pubblicità televisiva! Aprite gli occhi: voi, come noi, abbiamo tutti subito lo stesso lavaggio del cervello che lamenta aver subito Dustin Hoffmann, citato nel suddetto articolo di Leith. Non solo - quarant'anni di femminismo più tardi - sarebbe ora di valutare una donna per ciò che è e non per come appare, ma anche di rivendicare con forza che non solo i canoni correnti, e spesso artificiosi, corrispondono a una reale bellezza, perché l'occhio di un uomo che viva nel mondo reale sa apprezzare molte più sfumature di bellezza dell'obiettivo di una telecamera.


mercoledì 29 luglio 2015

Slip

I binari abbandonati di una stazione, illuminati da una luce verdastra, sono la scenografia di questo bellissimo passo a due. Sulle note del brano ”Slip” di Elliot Moss, i ballerini Phillip Chbeeb e Renee Kester si muovono in una coreografia che unisce il linguaggio hip hop  alla danza contemporanea. I due corpi diventano uno, in una sincronia perfetta.




http://www.3nz.it/6780/danza-metro/?ref=fbp3


Ogni tanto nella volgarità del quotidiano spunta un bellissimo fiore.

venerdì 27 febbraio 2015

Che spettacolo è la Natura

Nantucket è un'isola degli Stati Uniti d'America a 48 km a sud di Capo Cod nello stato di Massachusetts sull'Oceano Atlantico e pare sia una rinomata destinazione turistica e luogo di residenza estiva.
A Nantucket si trova una delle maggiori concentrazioni di strutture precedenti alla Guerra Civile di tutti gli Stati Uniti e nella letteratura ha ispirato grandi scrittori.
Dal porto di quest'isola ad esempio è stato fatto salpare Pequod del romanzo 'Moby Dick' di Herman Melville o il brigantino Grampus del romanzo 'Storia di Arthur Gordon Pym' di Edgar Allan Poe.
Di Nantucket era pure la baleniera Essex e parte dei suoi sopravvissuti.
Nella storia invece, il 26 luglio del 1956 naufragò al largo dell'isola il transatlantico italiano Andrea Doria. 

Vi ho parlato di Nantucket perché questo inverno gli Stati Uniti del nord sono stati flagellati da una intensa ondata di gelo che ha provocato un raro fenomeno naturale che, giurerei, tutti avrebbero voluto immortalare con uno scatto.
Rubare l'attimo o il momento giusto per fermare una emozione è lo scopo di tutti i fotografi professionisti, in questo caso però non c'è stato bisogno di una grande tecnica fotografica, lo spettacolo si è offerto gratuitamente ai pochi fortunati presenti su quell'isola.
Il gelo ha congelato una grande onda dell'oceano e l'incanto che si è presentato è questo:

http://boston.cbslocal.com/2015/02/26/nearly-frozen-waves-captured-on-camera-by-nantucket-photographer/

mercoledì 18 febbraio 2015

Il giardino fiorito

Questo blog è nato per parlare di bellezza in un periodo in cui essa viene deturpata e ferita, tutto ci conduce ad un impoverimento culturale che avvizzisce le anime più sensibili.
Ma la bellezza c'è ancora, resiste!
Resiste in un  fiore che con fatica si fa strada in una crepa di un muro, resiste in un sorriso di un bambino e resiste nella caparbietà di coloro che sopra ogni cosa lavorano per tenerla in vita.
Perciò vi racconto di un giardino,

 'Immaginate un giardino immenso dove il solo protagonista è il glicine, ecco questo è il giardino Kawachi Fuji, un giardino privato che si trova nella città di Kitakyushu a 6 ore da Tokyo.
Ci sono oltre 150 piante di glicine di 20 specie diverse, una delle particolarità è un lungo tunnel di glicini sotto il quale si può passeggiare immersi nel profumo delicato e nel viola pastello, colore tipico di questo fiore.'


Io sono stata 5 volte in Giappone ma non ho mai visitato questo giardino, mi sono invece trovata alla festa del pesco in fiore che avviene in marzo e ricordo molto bene l'esplosione di quel rosa profumato che rallegrava lo spirito.
I giapponesi hanno un elevato gusto estetico, una cura maniacale per I particolari e per l'ordine, sono cerimoniali, gentili ed educati ed hanno un rispetto molto marcato verso il prossimo, specie verso gli stranieri.

Un popolo che nemmeno nell'evento più disastroso della loro vita hanno potuto e voluto rinunciare alla bellezza.

Non riuscirò mai a dimenticare l'esperienza per me più traumattizzante che ho vissuto con loro,  di cui ancor oggi porto gli strascichi, quell'11 marzo del 2011, in cui ho sentito sulla mia pelle la mia diversità, la nostra diversità.

Noi infantili, isterici, chiassosi e ribelli, loro silenziosi, disciplinati e sempre col sorriso nonostante l'instabilità bizzarra della loro terra meravigliosa.
 Voglio bearmi di queste immagini bellissime che condivido con voi.




Coraggio Banda, tornate a parlare di bellezza!!!