lunedì 9 maggio 2011

L'artigiano la cui mano fa ciò che il cervello le dice

Qual è la differenza tra arte e artigianato? Che cosa definisce l'arte e ciò che non lo è? Per me l'artista è colui che, competente per studi e per esperienza di una certa tecnica, si confronta con i canoni di una tradizione e li declina personalmente secondo il proprio gusto operando uno 'scarto dalla norma' in cui lui stesso, e altri - beneficiari del suo lavoro anche solo come spettatori - proveranno godimento nell'opera ch'egli produce.
Girando sulla rete mi sono imbattuta in questo artigiano, che fa un discorso sul proprio lavoro in cui risuonano molte riflessioni che sento sulla stessa lunghezza d'onda delle mie. Che parla di manualità, di energia, di mestieri che stanno scomparendo come perdita per la società e per l'umanità, non solo per chi perde la possibilità della propria sopravvivenza.
La sua passione per l'argomento si rispecchia pure nel linguaggio colorito che usa - malgrado addirittura un'apologia di reato che ovviamente non sostengo e che lui stesso dice en passant come provocazione più che come intenzione reale (basta guardare altri suoi video per rendersi conto dell'onestà intellettuale e concreta in cui agisce nella sua vita).
Sperando quindi che nessuno si offenda, condivido il suo discorso con voi.
Buona visione!



13 colpacci:

Essendo un'artista, ho affrontato questi temi ampiamente nel mio blog.
La discussione sul bello non è una cosa nuova per me anche perché ho studiato Estetica nella quale non si parla delle cerette :)
L'artigianato sta quasi scomparendo e non parlo solo di lavori di sartoria e simili, ma anche nei confronti dell'arte. Oppure la parte artigianale viene affidata ad altri come se solo il lavoro mentale fosse importante e nell'opera, non c'è bisogno di "sporcarsi" le mani.
Gli antichi Greci credevano che nelle mani ci fosse una sapienza estrema diversa da quella mentale, ma comunque importante.

E' vero, mi si stringe il cuore al pensiero di quanto questo paese stia perdendo culturalmente e parlo con cognizione di causa perchè il mio lavoro è fra quelli penalizzati ed in via di estinzione.
Ricordo il mio nonno paterno che era sarto e confezionava a mano le divise militari. Quanti sacrifici ma quanta arte nelle sue mani, oramai siamo un paese alla deriva l'unica nostra speranza per me è che l'Europa diventi un unico stato come gli USA e l'Italia non venga più governata dagli italiani.

è lo stesso che sacramentava perché gli avevano perso il violoncello?!! grande uomo!

a parte gli scherzi, penso che continueremo a peggiorare, e a perdere quello che ancora si può perdere. fin lì con l'immaginazione ci arrivo. ma non riesco ad immaginare cosa ci potrà essere dopo. quando non ci saranno più neanche le basi.

la differenza tra arte e artigianato per me la fa il talento.
l'unica variante che davvero conta

E' un vero sacrilegio disperdere l'immenso patrimonio culturale espresso nelle differenti caratterizzazioni dell'artiginato artistico: è il nostro corredo genetico, la nostra storia; e vedere un artigiano creare, chiacchierare con lui mentre lavora, farsi raccontare i piccoli 'segreti' che segnano e rendono unica e distinguibile la sua opera, è un'esperienza bellissima!
Questo liutaio è meraviglioso! :-)))

@ Marco: la differenza tra arte e artigianato il talento? cosa è quest'ultimo, allora, secondo te? :-)

Io non faccio differenza, in realtà, sebbene questa sia appunto la mia opinione personale. Al limite posso, come dice Ginevra, incantarmi davanti alla competenza e al racconto dlla propria passione e della propria creazione da parte dell'artigiano/artista.

Sono però parimenti demoralizzata e preoccupata proprio della perdita di tale patrimonio di conoscenze come perdita di un'intera società/cultura, come dice Fabio Chiari - il liutaio appunto protagonista di questo video - ma allo stesso tempo, proprio chiacchierando ieri con alcuni amici, si diceva della voglia estrema da parte di molti, oggigiorno, di tornare a svolgere lavori manuali, proprio per il contatto con i materiali e lo sviluppo di competenze/esperienze fisiche e non solo intellettuali. Un'esigenza che ha a che fare con la qualità della vita e con il tempo di questa - che non si sopporta più di dover passare davanti a un computer, per esempio...

MIa nonna prima durante e dopo la guerra faceva gli abiti per tutto il paese! Ho saputo che era una sarta solo qualche anno dopo la sua morte!
Grazie pr avermela fatta ricordare con questo bellissimo post

Eccome se c'è da preoccuparsi, Cristina. Non esistono politiche, nè nazionali, nè locali, volte alla formazione ed incetivazione di questi mestieri; è il gusto di questa società, impersonale ed uniformante. Penso, per esempio, all'utilizzo dei fondi messi a disposizione dall'UE: si potrebbe fare di tutto, formare schiere di artigiani di ogni sorta! Si pone, però, anche un altro grande problema: sono venuti e verranno sempre più rapidamente meno i Maestri depositari di queste tracce della nostra identità. Purtroppo.

Mmmm, discorso difficile e complicato. Non mi riferisco dal punto di vista della teoria estetica sulla differenza arte/artigianato, piuttosto sulle implicazioni di una presa di posizione sulla "manualità", delle cose fatte "a mano" per intenderci. Ovviamente anch'io penso che sia una "perdita" che certi mestieri (e prodotti) artigianali siano in via di estinzione, ma bisogna necessariamente anche tener presente, secondo me, che un certo processo di "democratizzazione" (nel senso di "accesso" a certi beni) è stato possibile solo con l'industrializzazione. Non tutti (purtroppo) possono permettersi uno strumento fatto a mano da un liutaio, un violino fatto su scala industriale certo non ha lo stesso suono, ma permette anche al bambino e alla bambina con famiglia non precisamente "ricca" di suonare. E anch'io preferirei scarpe fatte a mano ma ... Quindi, d'accordo: bisogna salvaguardare una certa artigianalità che è anche gusto per il bello, ma teniamo anche conto delle implicazioni di "classe" ... Spero di essere stata comprensibile, sono come sempre un po' di fretta
baci

Qui nel salento ci sono degli artigiani che lavorano la pietra leccese, la cartapesta, il ferro battuto, creano delle cose meragiliose, sono degli artisti, veri, che sanno creare, oltre che fare. Contenta che tu abbia condiviso!

Ricordo che nell'antica Grecia c'era una sola parola per definire sia arte che artigianato, techne (τέχνη).

Riscrivo il commento che per le bizze di Blogger è sparito.

Nella Grecia antica c'era una sola parola per indicare sia arte che artigianato: techne (τέχνη).

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