mercoledì 15 giugno 2011

Come "vedono" la bellezza i ciechi


Quando sento dirmi: «Peccato che tu non lo puoi vedere... ma non sai che bello ecc. ecc.», vorrei rispondere sempre: «Guarda che chi non vede sei proprio tu, illuso di "vedere" ancora qualcosa di "bello". Le cose belle non si vedono realmente, puoi vederle solo se vedi come me, che sono cieca sì, ma più vedente di te, perché io vedo, sento ed elaboro, tu invece fai solo un meccanico ed inconscio movimento con gli occhi che, captata un'immagine, la trasmettono al cervello il quale, a sua volta, se non è stato "divinamente preparato", poco elabora, anzi spesso non elabora proprio. E solo mentre mi dici "peccato che non puoi vedere..." già so che il tuo cervello non elaborerà mai!».

Noi ciechi possiamo comprendere molto della realtà, anche senza occhi... peccato che solo da poco qualcuno ha cominciato a dirlo. Di seguito l'ultima "scoperta", che vale anche per me che sono cieca da pochi anni e sono pure mezza sorda, figuriamoci per chi ci nasce ed ha un superudito, quindi prima di sparare alcune frasi "diversamente intelligenti", collegate il cervello, perché un cieco non è un malato o un disabile cognitivo, vede solo diversamente da voi, cioè vede come si dovrebbe vedere in questo drammatico momento di casino planetario: io vivo quanto vivete voi ecolocalizzandomi (a volte anche teletrasportandomi).

Io sento e di conseguenza so, chi usa solo gli occhi fa il simulatore di una gelida videocamera, nient'altro, quindi non sente e di conseguenza manco sa, però siccome non ha il marchio dell'Inps come "invalido", si sente "superiore" a me che invece il marchio ce l'ho. Vorrei che chi mi legge ricordasse sempre una cosa: dietro a quel marchio per disabile dell'Inps, quasi sempre c'è chi vede, sente e capisce meglio di chi ha l'illusione di essere "normale". Peccato che in Italia ancora non lo si capisca!

Rubato da questo post dell'amica Laura che potete vedere nel video sotto. So bene che il discorso è molto complesso.

18 colpacci:

Hai una sensibilità straordinaria.
E' verissimo: chi non guarda sa vedere e sentire; è una modalità peculiare di percepire a fondo il mondo, in tutti i suoi contorni ed anfratti più nascosti, nei dettagli che all'occhio vedente e poco attento, a volte, sfuggono.
E' verissimo, ho visto al buio per un anno intero.

e io mi inchino davanti a questo post!

Questa è bellezza pura.
Grazie a Laura per la lezione di bellezza.

E' la prima volta che mi collego al tuo blog e ci sono arrivato attraverso quello di Alberto Cane. Ho scorso i tuoi post e sono completamente d'accordo su quello che esprimi. Verrò spesso a salutarti.

silenzio in aula..post davvero bello, intelligente profondo vero.....

Non bastano gli occhi per vedere, e non bastano le orecchie per sentire. Dire il contrario è grossa presunzione. Gli occhi e le orecchie sono un mero strumento, ma è il cervello che vede e sente. E il cervelo deve essere allenato a vedere e sentire, deve conoscere e riconoscere, per poter cogliere e apprezzare. In termini scientifici, si può dire che deve aver attivato le sinapsi necessarie, altrimenti non serve: sarebbe come essere analfabeti di fornte a una biblioteca. Ed è probabile che certi ciechi abbiano attivato assai più sinapsi di certi vedenti - che in realtà sono i ciechi veri.

Fantastiche le riflessioni che suscita questo post... davvero bellissimo! :)

Io ho scritto recentemente qualcosa riguardo dell'innamoramento dei ciechi (forse con un po' di presunzione)e mi sono sempre chiesto come vedessero le cose. Bel post

@Elio
Guarda che questo è un blog collettivo composto da una banda di cui anch'io faccio parte.

Bellissimo post,
grazie! :)

un caro saluto

Complimenti, post fantastico che si commenta da se ;-)

grazie a tutti! soprattutto ad alberto!
sulla cecità e sulla sordità si potrebbe parlare un secolo e ci sarebbe ancora da spiegare: disabilità gravissime e drammatiche in quanto sensoriali, le più sconosciute!
il fascino di queste disabilità esiste, c'è un lato oscuro ma bellissimo della disabilità, soprattutto le mie, ma bisogna "vederlo e sentirlo", credo lo si possa fare solo se ci si passa, o personalmente o con chi ci è molto caro, sennò non si sa.
io so, perché oggi riesco ad andare oltre quella barriera a tutti invisibile che ostacola ogni pensiero e percezione reale: so anche qual'è la differenza tra prima ed ora, prima non sapevo cosa c'è oltre quella barriera, fino a pochi anni fa invisibile anche a me.
il problema è che di noi ciechi si parla sempre come fenomeni da baraccone, soprattutto è raro trovare un vedente che non accomuni un cieco a bocelli o una cieca alla minetti, così come un disabile lo si mette sempre in carrozzina, spinti dall'immaginario di un logo universale che vede un omino in carrozza, e non un cieco col cane e il bastone, tanto per portare un esempio di altri disabili gravi.
se io ero bella oggi lo sono ancora di più per tutti, nonostante i miei 50 anni stravissuti e i miei recenti anni ...senza specchio! ma questo solo perché sono cieca oggi: fa paura vedermi, ma non per l'effetto esteriore. Ciò che spaventa di me in verità è una cosa sola: il pensiero che io rappresento, e cioè "può capitare a tutti da un momento all'altro", una cosa che in troppi non riescono a non pensare quando mi vedono e mi conoscono, sennò sono la cieca bella, brava, che fa tante cose, ecc. ecc..
il fatto che sia donna in italia, pure disabile, in realtà è una vera disabilità: c'è molta strada da fare tra gli italiani, così arretrati, chiusi, illusi di realtà inesistenti che nessuno gli fa toccare, che nessuno dice loro.
io e pochi altri abbiamo cominciato ad informare giustamente il mondo "normo", io sinceramente l'ho fatto per reagire e non finire fatta di psicofarmaci e sedativi, come del resto succede quasi a tutti coloro che vengono disabilitati da alcune funzioni - per questo disabili -, non tanto per scelta quanto per "protocollo" medico (perché da noi vige la politica del meglio sedare che far reagire, meglio assistere che rendere autonomi, il "diverso" va dominato e i soldi per i disabili li gestiscono molto male pochi vecchi normomagnoni..
riguardo a questo post: peccato che non puoi vedere lo sanno dire tutti, sono così rare invece le persone che di fronte a qualcosa di bello da vedere mi descrivono direttamente cosa vedono, magari risparmiandosi questa demenziale e grottesca frase da normoillusi o diversamente svegli.
a presto, laura

Mammamia quanta verità:
"Guarda che chi non vede sei proprio tu ....
fai solo un meccanico ... movimento con gli occhi che, captata un'immagine, la trasmettono al cervello il quale.... ... spesso non elabora proprio."
Al, un post, lo ripeto anche qui, che è di per sè *bellezza*.
grazie
g

In primis, chapeau per l'articolo!!!

Riguardo al discorso c'è tanto da dire ed ancora più da fare per abbattere certi stigmi sociali. Per fortuna esistono ancora organismi (pernso all'UNAR con il quale abbiamo organizzato il seminario a Genova) che sono molto attenti e sensibili a tutte le istanze e non si tirano indietro ad appoggiare iniziative e tutto quello che può aiutare le persone a capire che ogni diversità è una fonte di ricchezza.
Sarà una battaglia lunga, sarà dura ma... nessuno di noi ha intenzione di non combatterla!?! ;-)
Un abbraccio

Grazie per questo bellissimo post e per averci fatto conoscere Laura.
Sempre la mia attenzione va a ciò "c'é" e non a ciò che "manca". Nulla manca a una donna come questa. Anzi! Grazie Laura!

Non ne ho la percezione, ma conosco il problema..Ho conosciuto Luigi quando aveva 15 anni o giù di lì, un anno l'ho anche preparato in matematica, abbiamo suonato anche insieme, poi lui si è diplomato in pianoforte, insegna musica nei conservatori ed è anche direttore d'orchestra..ed io in confronto a lui mi sento una cacca.

la cosa più importante è sentire
ottimo post :)

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