lunedì 27 giugno 2011

Come ho iniziato ad ascoltare musica e altre storie stupide

Partecipa anche tu al giochino più cool del momento: raccontaci come e perché hai iniziato ad ascoltare musica! Ecco la mia autobiografia in musica che prosegue idealmente quelle di Minerva Jones, Lucien e Indie Rocker e magari quelle di altra gente, ma non è che adesso posso stare a citare tutto il mondo...

Questa è la mia storia con la musica ed è una storia che parte da lontano. Non così lontano. Non da Elvis o dai Beatles. Non sono così vecchio, cazzo. La mia storia parte da Cristina D’Avena. Perché la storia del mio rapporto con la musica è piena di momenti imbarazzanti e non so se ciò sia dovuto al periodo storico in cui sono nato e cresciuto (quello a cavallo tra gli 80s e i 90s che qualcuno potrà considerare terribile), o se ciò è dovuto ai miei discutibili gusti (cosa probabile) o al fatto che qualcun altro raccontando la sua storia personale preferisce citare solo tutti i gruppi giusti, omettendo volutamente i dischi della vergogna (bravi furbastri!). Io che ormai la dignità l’ho persa da molto tempo ho però preferito riportare tutto, senza censure.

La copertina me la ricordavo un filino diversa...
Il primo step come anticipato è stato con le sigle dei cartoni animati di Cristina D’Avena, come penso in molti altri della mia generazione (ma anche di quelle precedenti e pure successive, visto che Cristina D’Avena è ETERNA) e la prima musicassetta che i miei genitori mi hanno appioppato è stata un qualche volume di Fivelandia. Siete nati con l’iPod e non sapete cosa diavolo sia una musicassetta? Come fare a spiegarvelo? È quell’oggetto strano con un nastro avvolto intorno che si sfilacciava sempre e quando la suonavi sul registratore sentivi il rumore fastidioso del nastro che girava e la qualità era davvero rudimentale e sì, insomma, è quell’oggetto che sembra un VHS, solo più piccolo. Ah già che non saprete nemmeno cos’è, un VHS. Vabbè, googlatevi allora la parola “musicassetta” e capirete senza farmi perdere ulteriore tempo.

Il primo impatto con la musica non fanciullesca è però avvenuto solo successivamente, nel periodo 1995/96, quando facevo terza media. Fino ad allora non mi ero mai interessato molto a band e artisti, ma è in quel periodo che per me tutto è iniziato. Ho cominciato ad appassionarmi alla musica con Radio Deejay e con Mtv. Sì, è vero, e non me ne vergogno affatto. Allora Mtv era ancora Mtv Europe e andava in onda se non ricordo male su Tele+ 3 e poi venne la prima Mtv Italia con Andrea Pezzi ed era una figata pure quella e c’erano anche Videomusic poi diventata TMC2 poi diventata Viva poi diventata qualcosa d’altro. Non me ne vergogno perché sono contento di essere cresciuto dando attenzione a tutti i generi musicali, dall’alternative rock al brit-pop, dal pop commerciale all’hip-hop fino alla musica elettronica, un aspetto magari scemo magari folle che ho comunque mantenuto nel corso degli anni e che mi ha portato a considerare Daft Punk o Chemical Brothers molto più rock di AC/DC o Deep Purple (sbadiglio in automatico al solo menzionarli). Per dire.

La prima musicassetta (e sì, c’erano ancora quelle e costavano meno dei CD) che ho comprato volontariamente è stata “(What’s the Story) Morning Glory” degli Oasis. Allora stavo proprio in fissa con il brit-pop e con il post-grunge. La fase grunge vera e propria invece me la sono persa. Quando ho iniziato ad ascoltare musica Kurt Cobain era morto da poco e per me è sempre stata una presenza mitologica, un mistero ancora inspiegato. Kurt era l’esatto opposto dei tanti idioti in giro oggi. Lui aveva talento, genio vero, ma non poteva reggere tutto il successo che questo gli aveva portato nella sua vita. Adesso vogliono tutti diventare famosi senza essere capaci di fare niente. È l’esaltazione della medietà, della reality-fama, di una ricerca che io non ho mai compreso. Forse è per questo che la fuga di Kurt da tutto questo, per quanto tragica ed estrema, mi è sempre sembrata affascinante e poi non così priva di senso. La ricerca del successo a tutti i costi, quella sì mi sembra assurda.

Sono cresciuto con quest’ombra, questo fantasma di un periodo che non sono riuscito a vivere “live” per pochissimo. La mia adolescenza si è quindi inserita fondamentalmente dentro il periodo post-grunge da male di vivere capitanato dagli Smashing Pumpkins, cui è seguito l’arrivo, come un vero Avvento, di quel botto di “Ok Computer” dei Radiohead. Però ascoltavo davvero di tutto, il rap di 2Pac e Fugees e Coolio con “Gangsta’s Paradise” (il mio pezzo preferito da ragazzino), ma anche la dance tamarra di Gigi D’Agostino e del Deejay Time con Albertino e il trash pop di Spice Girls, Robbie Williams e Britney Spears. Lo so, ho ormai perso anche l’ultima ombra di dignità rimastami addosso.

La tappa successiva nella mia crescita musicale è stata segnata da Napster. Se ho acquistato il mio primo (ok) computer non è stato perché mi interessavo di informatica, o di videogame, o di porno (beh, magari quello un pochino), ma proprio per partecipare a quella rivoluzione musicale. Napster è stato il nostro ’68, il nostro modo di mandare affanculo il sistema, le casi discografiche, persino quell’Mtv con cui siamo cresciuti, e sceglierci da soli la musica che volevamo sentire, senza filtri o senza che qualcuno dall’alto ce lo imponesse.
Napster ha sicuramente cambiato la mia vita, non so se in bene o in peggio, e anche i miei gusti musicali. Da lì in poi nell’ultimo decennio mi sono spostato sempre di più verso l’elettronica, l’hip-hop e verso quei gruppi indie e sconosciuti che prima era un’impresa procurarsi nel negozietto di dischi locali (visto che spesso in Italia non venivano nemmeno distribuiti) e tutta la musica del mondo è diventata finalmente a portata di click. Una vera goduria soprattutto per chi come me si annoia a sentire sempre lo stesso artista e lo stesso gruppo e lo stesso disco e lo stesso genere e le stesse canzoni mandate a memoria e vuole invece ascoltare cosa?
TUTTO

15 colpacci:

Cannibal Kid, questo post è strepitoso - e fantastica tutta l'energia che emana. Mi rotolo dal ridere giusto su quel Napster ha sicuramente cambiato la mia vita non sapendo cosa sia Napster, ma fermo lì, per carità: non me lo spiegare! Io compro ancora CD nei centri occupati e in festival/rave/ecc. da 'spacciatori di musica stupefacente' e tanto mi basta e avanza! :-D

Al di là dei singoli gusti personali (e ovviamente già saprai, caro cannibale, che il tuo considerare i daft punk più rock dei Deep Purple è per me una bestemmia.... ^_^), gran bel post! Siamo cresciuti nello stesso periodo, io solo qualche anno più tardi, e tutti questi gruppi/cantanti/dj li ho amati anch'io (si, lo ammetto, sono stato e sono tutt'ora amante di Gigi D'Agostino e Molella, sono stati probabilmente gli ultimi veri DJ che facessero una commerciale degna di essere chiamata musica.... Adesso si salva giusto qualcuno tipo Bob Sinclair, ma nemmeno sempre....)

E poi dilla tutta la verità, a parte gli ovvi motivi anagrafici per amare le sigle dei cartoni animati, il punto cruciale è che Cristina D'Avena è stata il sogno erotico di almeno un paio di generazioni.... ^_^

Post bellissimo! Sono un po' più piccolo di te ma ho provato un brivido a leggere la tua rievocazione delle musicassette (ah, il Walkman!). Da qualche parte ho ancora un "Hit Mania Dance" e "Aquarium"... E anche per me la rete è stata una sorta di epifania: il primo disco che ho scaricato per intero, "Lateralus" dei Tool, è diventato uno dei miei preferiti di sempre... Grazie di cuore per questo fantastico tuffo nel passato!

Io mi vergogno di aver ascoltato Hit Mania Dance ma per fortuna non sono mai arrivato a paragonare i Chemical Brothers con gli AC/DC.

*minerva
grazie, ma davvero non sai cos'è napster??
è un po' come non sapere cos'è successo l'11 settembre 2011... :D

*lozirion
tutt'ora amante di gg d'ag e molella?
ma allora tu sì che sei ancora un tamarro!! ahahah
cristina d'avena bah non aveva un ché di particolarmente erotico...

*alessandro
aquarium? eccoli che vengono fuori, gli scheletri dall'armadio uahahah :D

*inneres
lo so ho sbagliato: i chemical brothers sono di tutto un altro pianeta ;D

Per me, che sono più anziano di tutti voi, la mia storia è molto semplice. Mia nonna aveva una voce da soprano e mio padre da tenore. Per fortuna mia madre era stonata, altrimenti mi avrebbe ninnato a suon di operistica. Crescendo però non ho disdegnato le belle canzoni italiane, quelle di cui si dice facciano parte della "musica leggera". Buonanotte.

Mio padre amava Beethoven, Chopin e Tchaikowsky e i suoi pochi dischi furono tutto quello che mi rimase di lui, avevo tre anni quando morì.
La musica è sempre stata in me.
Una vecchia zia aveva un pianoforte sul quale passavo mezzore a suonare i tasti bianchi e neri.
Avendo un fratello più grande di cinque anni, il mio approccio con la musica è stato precoce. A 10 anni ho ascoltato Led Zeppelin 1 e Cosmos Factory dei Creedence Clearwater Revival, poi Ummagumma e poi a cascata tutto il rock degli anni '70. Inoltre per la prima comunione mi regalarono una chitarra che imparai a suonare durante l'adolescenza e che accompagna ancora oggi la mia vita.
Saluti molti

Paolo

@Cannibal: Bè, sentirmi dare del tamarro da chi ascolta hip hop devo dire che fa parecchio specie.... Se c'è una categoria di artisti che devono per forza essere tamarri fino al midollo sono gli hip-hopper, però si, ammettiamolo, un po' tamarro lo sono.... Anzi, adesso mi ascolto Kid Rock! :P

Ma quindi posso partecipare a questo giochino e raccontare il mio percorso musicale?.... Sono già pronto a rovinarmi la reputazione.... :P

semplicemente con dei vinili di Bach, musicassette di Captain Beefheart e proseguiti con tt ciò che poteva farmi ballare, estasiare, fantasticare

*lozirion
vabbè, ma l'hip-hop non è solo 50 cent o altri artisti tamarri. per fortuna :)
comunque sì certo, puoi partecipare anche tu!

@Cannibal: Bè, però bisogna cercare bene per trovare i non tamarri nel mondo dell'hip hop.... Visto che non è il mio genere preferito, fammi un esempio di un hip-hopper non tamarro.... (che sia un hip-hopper però, il rap è un'altra cosa....) ^_^

Io, sigle dei cartoni animati e strani pensieri su Cristina D'Avena a parte, musicalmente credo di aver spaziato veramente in ogni dove, anche se una certa predilezione per il rock ce l'ho sempre avuta, mio padre in macchina aveva diverse cassette di Celentano, Battisti e altri cantanti e cantautori italiani, ma le due che preferivo io erano una dei Pink Floyd e l'altra delle Orme.... Poi ho scoperto i Litfiba, avevo 6-7 anni ed è stata una folgorazione, la mia prima cassetta è stata "Sogno ribelle", e riuscivo ad ascoltarla un numero di volte così alto in un solo giorno che i miei credo avessero l'impressione che il tempo si dilatasse....

Poi da lì ho ascoltato di tutto, la musica commerciale di Gigi D'Agostino, Molella, Albertino e tutti gli altri, gli Articolo 31, Jovanotti, Ligabue, per un periodo ho addirittura ascoltato Biagio Antonacci e Mango.... Il mio primo cd è stato "Canzoni per me" di Vasco, che credo sia stato l'ultimo suo album buono.... Inizialmente ascoltavo più musica italiana che straniera, almeno fin quando non ho imparato quel poco di inglese alle elementari per poter capire i testi delle canzoni (non sono mai riuscito a cantare canzoni che non capivo cosa volessero dire). Appena imparato l'inglese i Guns sono stati una costante da subito, e mi hanno poi portato a conoscere Nirvana, Soundgarden, AC/DC, Queen, Deep Purple e così indietro fino alle origini. Poi con l'avvento di internet anch'io sono stato travolto dal ciclone Napster, e dopo ancora dai Peer to Peer (per la rabbia dei miei quando arrivavano a casa le bollette del telefono), e quei pochi generi o gruppi che ancora non avevo ascoltato sono riuscito a recuperarli in un tempo quasi record. In prima superiore ho avuto una parentesi in cui ascoltavo praticamente solo punk, poi invece ho cominciato ad apprezzare artisti e band più mature, dai Radiohead e Bjork, Cat Stevens e chi più ne ha più ne metta, poi finisce che per forza vai a cercare le origini di tutto questo, e quindi ormai non potrei fare a meno di rock e blues, anche se ascolto davvero qualsiasi cosa che si possa chiamare musica....

*lozirion
beh, ce ne sono un sacco: outkast, the roots, mos def, clipse, kid cudi, drake (che fa una musica quasi chill-out per nulla tamarra), persino il mio adorato kanye west è da considerarsi più fighetto (che è un po' il contrario di tamarro :)

questo per dire dei nomi di ambito commerciale, ma nell'underground ci sono tante altre cose parecchio alternative come i Shabazz Palacess, Blueprint e il mio preferito Tyler The Creator, un giovane genietto

io non la so ascoltare la musica. Non la so amare, non la so vivere quando ci sono i momenti che dovrebbe scandire...MA questo non vale per la Cri. Sempre nel mio cuore, alla faccia di tutto!

o mamma, sembra tu abbia scritto in turco tanto è la mia ignoranza musicale nel genere di cui tu parli.
Il mio ascolto è stato indotto dal babbo che ogni sera ascoltava lirica e registrava proprio sulle cassette di cui tu parli mentre io ero a letto e cercavo disperatamente di addormentarmi perchè l'indomani dovevo essere a scuola alle 8 per cui odiavo la lirica.
Per fortuna mio fratello mi ha introdotto nel genere rock e ho viaggiato per anni con i Pink Floyd, i Led Zeppelin, la PFM, James Brown, Jimi Hendrix e poi sono diventata una cantante lirica... ehehehehe.

che credo sia stato l'ultimo suo album buono.... Inizialmente ascoltavo più musica italiana che straniera, almeno fin quando non ho imparato quel poco di inglese alle elementari per poter capire i testi delle canzoni

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