giovedì 2 giugno 2011

Banksy e il passo da museo

Su Banksy ci sarebbero da dire un'infinità di cose... intanto per chi non lo conoscesse ("Non conosci Banksy???") vi scopiazzo un pezzo di wikipedia, senza farvi scomodare.


Banksy (Bristol, 1974 o 1975) è un artista inglese.

È uno dei maggiori esponenti della street art. Si sa di lui che è cresciuto a Bristol ma la sua vera identità è tenuta nascosta. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil, che proprio con Banksy è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artists di tutto il mondo. [segue qui]

Quanto all'argomento di cui al titolo, cito ancora testualmente:

Una delle caratteristiche che ha reso famoso Banksy è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere delle sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell'intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l'aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.).


Il passo da museo è spesso quanto di più ilare e ridicolo si possa vedere stando ad osservare un uomo (uomo in senso lato, s'intende).
Un po' come la corsa al Louvre per vedere la Monnalisa, tralasciando secoli d'arte e opere altrettanto, se non persino più, degne di attenzione.
I più divertenti sono quelli che pur annoiandosi a morte sostano un tempo ragionevole davanti ad un opera, così che chi li guarda possa ragionevolmente ritenere che l'abbiano osservata a dovere da veri estimatori.
Non meno degno di nota è il passetto indietro quando, leggendo la didascalia, si accorgono che quello era un Degas, un Monet o un Gauguin (ne ho scelti tre a caso).

Ci sono quelli del "ssssssssssssst", che non riescono a concentrarsi se non c'è silenzio e invece di guardare quadri, sculture e teche, camminano agitati e stanno lì a fissare gli altri visitatori ammiccando alla guardia del museo da veri spioni.
Uh! Per non dimenticare i/le fidanzati/e al seguito! In quel caso non sono in un museo, no, ma rispettivamente davanti a: vetrine dei negozi in periodo di saldi/concessionaria di moto. Li vedi ciondolare trascinandosi da un quadro all'altro finché la/il ragazza/o si volta a cercarli/e e tornano improvvisamente interessati/e e coinvolti/e. Questi meriterebbero una medaglia al valore gratis da ritirarsi allo shop, non fosse che all'ultimo corridoio stanno già correndo verso l'uscita.
I confusi dalle audioguide, i tampinatori delle guide, gli smarriti del gruppo, quelli fighi che tanto è la terza volta che visitano il museo, quelli che devono trascrivere tutte le didascalie e non li scolli da davanti nemmeno a picconate e infine... the last but not the least...
i "nati stanchi", quelli che vorrebbero tanto, ma tanto, ma proprio tanto, stare lì a guardare i dettagli di ogni cornice, leggere ogni etichettina, osservare la pennellata, contestualizzare l'opera, disquisire sulla luce, riflettere sulle influenze dell'impressionismo sulle avanguardie o cercare quel dettaglio, quel quid in più... ma sono alla frenetica, seppur dissimulata, disperata ricerca di una sedia! Quelli che arrancano alla ricerca di un divano e non si siedono sulla sedia vuota della guardia solo per paura che sia un'opera d'arte. Se chiedi loro il perché ti risponderanno che: è tutto il giorno che camminano, soffrono di tallonite, devono fare la pipì, stanno aspettando qualcun'altro o da autentici-grandiosi paraBIP!... hanno bisogno di tempo per riflettere sull'opera

Quanto a Banksy ... qui il suo sito. I suoi topi "rat" ...sono geniali!
Alla domanda: − Che cos'è l'arte? − Si potrebbe rispondere celiando (ma non sarebbe una celia sciocca): che l'arte è ciò che tutti sanno che cosa sia.
Benedetto Croce, Breviario di estetica, 1912

10 colpacci:

Brava Ale! Proprio così! Divertentissimo! E tu, che passo hai?
PS. Io spero sempre di scovare per prima tra guercini, carracci e caravaggi un Basky nascosto (scusa ho cancellato il mio commento precedente, identico a questo ma indecentemente pieno di refusi).

Quando vedo un quadro mi piace proiettarmi in esso come se questo fosse un portale.
Tra i visitatori, ci sono anche quelli che si chiedono cosa significhi quel quadro.
Cavolo, godetevelo e basta!

Io sono di quelle che se un quadro non mi cattura al volo passo avanti... puntualmente chi mi fa compagnia mi trascina indietro per farmi notare qualcosa che mi è sfuggito e sto lì a chiaccherare mentre lo spione mi detesta! :)

Io mi proietto nello spazio tra il quadro e la cornice, ancor più nell'ombra se c'è ombra. Cavolo, staccatelo e guardate il retro! :D

Per quanto riguarda Bansky lo adoro
Per il passo da museo ... bah, mi va benissimo che ognuno/a ci passeggi come meglio crede e sa. Supporto tutte/i, qualcosa rimarrà dentrop anche ai più distratti. Sempre meglio essere in un museo che in un centro commerciale ;-)

assolutamente d'accordo, siamo in un paese libero :D
quanto ai centri commerciali... uhm... forse hanno qualcosa del museo e un passo da osservar bene anche quelli!

Adoro Banksy, era emozionante a Londra girovagare vedendo dal vivo, di tanto in tanto i suoi segni.

In quanto alla fruizione dei musei e delle opere ivi esposte, io me li giro liberamente e non voglio mai nessuno insieme: avere qualcuno che cammina con me - foss'anche una persona con la quale condivido una perfetta sintonia e magari anche sentimenti intensi - mi dà la sensazione di distrazione e di venire in qualche modo 'derubata' di parte del piacere che sto provando.
Cosa poi mi colpisca in un'opera non lo so: possono essere elementi diversi. Essenziale è che il ritmo della percezione me lo scelga io - e spesso mi fermo, scrivo, faccio schizzi, prendo appunti. Contraria al collezionismo, cerco quanto più possibile almeno di 'fermare' la mia relazione con quell'oggetto esposto, visto che questa, come l'oggetto, poi si perderanno e afferiranno alla dimensione dell'esperienza, del passato e del ricordo.

Bellissimo post, grazie Ale!

Di solito mi informo prima e mi faccio il mio personale itinerario.

Bankys? Credo sia un grande riesce a portarti a riflettere con ironia ed immediatezza, il ché è piuttosto raro, oggi.

giàssai! :) la mosca t'avrà seguita fin qui?

Banksy è geniale, sia per le strade che per queste "idee" da museo.

Non potevi descrivere meglio i visitatori. Mancano le scolaresche con le (in genere sono "le") prof.

Posta un commento