Quello di oggi preferisco non chiamarlo furto, ché se no sarebbe considerabile proprio come trafugamento. Piuttosto è un omaggio.
Se n’è andata a 53 anni Poly Styrene, nome d’arte spaziale di Mary Joan Elliott Said, cantante degli X-Ray Spex. Definita da molti icona punk, ma io preferisco iconoclasta punk, ci ha lasciato in eredità varie perle di pura bellezza grezza, tra cui questa “Oh Bondage, Up Yours”, non so perché mai usata (finora) in nessun film di Tarantino, per cui sarebbe perfetta colonna sonora.
Un altro pezzo di punk che se n’è volato via, lasciandoci sempre più soli in mezzo alle ceneri di questo conformismo.
5 colpacci:
Poly ha detto di sé che era "un'osservatrice, non un'artista che soffre per delle esperienze tormentate. Giocavo con le parole e con le idee. Facendomi una risata su tutto, prendendo in giro". Una rara leggerezza con cui guardare alla vita, così come all'inizio della sua attività in una band con un annuncio su un giornale per giovani punk che avessero avuto voglia di imbarcarsi con lei nell'attività musicale - mirabile esempio di entusiastico DIY :-)
So Long Poly ...
allora rubo io, rubo il tuo omaggio...grazie
nostalgia
"lasciandoci sempre più soli in mezzo alle ceneri di questo conformismo."
Purtroppo sì. Però devo dire che la maggior parte dei punk milanesi che ho conosciuto (Helter Skelter e rivista Decoder) non ha abdicato.
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