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C’è stato un tempo in cui le sole mie passioni erano pioggia e povertà.Adesso sento la purezza dei limiti e la mia passione non ci sarebbe se ne sapessi il nome.
(“C’è stato un tempo”, Ancora / Libro del freddo– Antonio Gamoneda)
[ Uno dei più grandi limiti dell'uomo è voler dare un nome a ogni cosa, ad ogni emozione, ad ogni evento, ad ogni istante; ragionare il desiderio, confinare il sentire, dettagliare un'emozione. Ma nel momento in cui si riesce a sezionare la bellezza, cosa rimane di questa? quando si anatomizza la voluttà, dove finisce il fuoco che la alimenta? la mia passione non ci sarebbe se ne sapessi il nome.]
(foto: Lev Tsimring)
10 colpacci:
Io penso che anche le date, le ricorrenze varie, sono solo scocciature. Causano nervosismo e psicosi incontrollabili. Altri animali molto intelligenti (vedi gli Scimpanzè) non danno nomi alle cose eppure vivono bene.
Stupenda!
Sono d'accordo: definire, recintare semanticamente, toglie aria e spazio, imbriglia;le emozioni non hanno forma nè volume; come i gas, occupano tutto lo spazio disponibile, in tutte le direzioni, senza domandarsi quale sia il nome del luogo che abiteranno, dandogli vita e divenendo esso stesso.
vorrei un pò di " quelle passioni" anche solo per tornare all'origine. Assaporare i momenti di attesa, godere di pochi attimi e gioire delle cose semplici. Ho voglia del nulla, del non complicato e dello stupore..di un'inizio. Grazie dello spunto..un bacio grandissimo signorina !!! Nichi
ma che bella immagine ci hai dato, emoziona!
Mi è sempre piaciuta la pioggia non troppo forte, mi piace molto l'odore della terra dopo la pioggia.
Mi ricordo di qualche volta che ho fatto il bagno in mare con la pioggia.
Questi ricordi sono usciti leggendo il tuo post.
*Inneres*
le date sono un vero incubo, io segno tutto su un'agendina, e perdo l'agendina. programmo il cellulare, e si rompe il cellulare. vorrei essere una schimpanzé!
*Ginevra*
proprio così, la passione si può tentare di rappresentare, vuoi con i colori, vuoi con le parole, vuoi con la musica, si può raccontare, ma è difficile da spiegare, a volte. più probabile che si spieghi, che si distenda e travolga :)
*Nicoletta*
la mia interpretazione nelle parentese è personale, e, sia pur non lontana dal significato della poesia, è comunque la mia lettura.
il tuo commento invece centra il nucleo del pensiero di Gamoneda. i limiti cui fa riferimento il poeta, sono i limiti della vita, che diventano anche i limiti dell'indefinibile e della parola. Ormai vecchio, sente la purezza di questi limiti, e più chiara ancora sente la necessità di andare avanti. Ancora c’è tanta passione e tanta bellezza da consumare, non più come progetto, come si fa da giovani, quando le passioni si cercano, si coltivano, si definiscono, ma come un ritorno alle origini, quando non si sceglie ma si viene scelti, dalla pioggia, dalla povertà, dalla musica del vento, dal profumo del nuovo, dallo stupore della bellezza. Signorina bella, grazie a te per avermi regalato un po' della tua Bellezza!
*Marisa*
grazie a te per aver immaginato!
*Sull'Amaca*
aaaahh se comincio a parlare di pioggia e soprattutto di mare non finisco più! sono decisamente un frammento di mare, di aria di mare!
Vorrei esser matto per non credere ancora che ci sia un po di felicità.. ecco perche la chiamo per nome.
Eh sì. La passione è sintesi, grande sintesi, non analisi.
*Maurizio*
la felicità ha un nome ma non una definizione, è tangibile come l'aria e impalpabile come un abbraccio. Sono felice di leggerti qui!
*Alberto*
sì (sinteticissima:)
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