venerdì 2 marzo 2012

El Biblioburro

Quanto è appassionante, taumaturgico e sì, anche psichedelico, leggere! Un’esperienza appagante e democraticamente paritaria per tutti i nostri sensi: sono catturati e trasportati in un altro mondo, percettivo, unico e irriproducibile, diverso per ciascuno di noi, pur leggendo la stessa storia; il piacere di sfogliare e sentire l’aria che si muove, il suono della pagina che cammina, e che dire del profumo della carta di certi libri… sillaba dopo virgola, l’immaginazione improvvisa colori, sapori, luoghi e scenografie da nasi aquilini, fruscii di seta, sgommate impertinenti!

Scontato ricordare la portata rivoluzionaria della scrittura, inutile dire quanto i libri, divulgando il Pensiero (certo Pensiero, magari!) siano insostituibili per la formazione culturale dell’individuo e delle società… inutile e scontato nell’occidente organizzato nelle forme a noi consuete, anche se è noto che si legga sempre meno; e, mentre qui un ex ministro (o, se preferite, ministra) fa scempio dell’istruzione di concerto con un altro che sostiene che con la cultura non si mangia, altrove fa da contro altare il colombiano Luis Soriano detto “el profesor” che, affascinato dalla lettura, ne diventa un divulgatore davvero particolare: in compagnia di due simpaticissimi asini, Alfa e Beto, raggiunge le località rurali dell’entroterra di La Gloria, portando con sé una certa quantità di libri, enciclopedie, il dizionario e quant’altro possa servire, foggiando così una bellissima biblioteca ambulante, el Biblioburro.

Pensate agli occhi sgranati ed affamati dei bambini che hanno visto per la prima volta un libro illustrato!


E’ proprio vero… chi ha il pane non ha i denti, e viceversa!

17 colpacci:

Bellissimo racconto! Viene voglia di compiere azioni positive finalizzate a far lavorare l'immaginazione altrui dando loro anche ispirazione per la realizzazione concreta di ciò che sognano!! :-)

Sì, Minerva, è proprio come dici; niente di più bello che riuscire a suscitare stupore ed immaginazione, capacità di sognare,aprire le porte della conoscenza... :-)

i bambini avranno pensato "ma sta roba non è commestibile". Sai, una sessantina d'anni fa nel mio paese tornò un bambino che non era mai stato in campagna e quando vide una capra esclamò "un piccolo cane con le corna!". Quindi immagino lo stupore dei pargoli dinanzi al libro... pensa te se gli avessero portato l'e-book ahah.

Il ministro a cavallo di un asino è un'immagine strepitosa e senza bisogno di fare facili e scontate battute sui nostri ministri, però io credo che se la Gelmini c'avesse provato, l'asino si sarebbe rifiutato!

@Inneres Auge.
:-D Le espressioni attonite e meravigliate dei bambini, di fronte a cose mai viste, sono strepitose! Io, invece, ricordo quella di una bimba che non aveva mai visto il mare, è rimasta in silenzio....
Uh, certamente l'asino si sarebbe infuriato e rifiutato!:-D

un po' come se le letture della sera non fossero mai finite, qualcuno che sfoglia le pagine per te, che legge per te, crocevia dell'immaginario dell'autore, del lettore e dello "spettatore", sorta di teatro primario, senza la recitazione a "inquinarlo"
un amico di Minerva

Ciao, amico di Minerva; suggestive le tue parole! :-)

Ma che splendida idea quella di diffondere la lettura cavalcando un burro. Novello moderno Cavaliere di Cultura. Eccezionale.

Avevo letto di lui sulla rivista Colors dedicato agli eroi odierni e già mi ero appassionata alla sua storia così come alle tante altre raccontate.

Verrà il giorno che, regalando un libro a un ragazzo, questo resterà a bocca aperta, come la bimba vedendo il mare.
Più avanti, superato il tempo dello stupore, lo tirerà dietro al donatore, avendo classificato il gesto come un insulto alla sua (presunta) intelligenza.
E' il mondo che gira, mai così malamente...
Ciao.

@gattonero: concordo che non stiamo vivendo in un'epoca in cui l'essere umano si stia esprimendo nel modo più luminoso, ma ciò che dici può essere di sì, come può essere di no. A volte i bambini si incantano, ma è responsabilità anche di chi li ha avvicinati alla lettura se da adulti l'ameranno o meno. Io vengo da una famiglia semplice, e mio padre - una persona normalissima - alla sera e nel weekend leggeva sempre un qualche romanzo d'avventura, di quelli non impegnativi. Se io poi da grande ho studiato quello e ho continuato a leggere (in primis di altre culture) magari è proprio perché lui aveva sempre un libro in mano ;-)
E comunque m'hai fatto pensare a questa immagine http://tinyurl.com/6m48c59 :-DDD

@AlmaCattleya:ah, io mi sono perdutamente innamorata di questa storia! :-)

@Gattonero:il mondo gira malissimo, direi proprio in senso opposto a quello che dovrebbe essere il suo moto naturale; è proprio per questo motivo che vanno regalati tanti, tanti libri... quelli giusti, però, con il linguaggio appropriato a chi li riceve, osando, quando si capisce di poterlo fare; i bambini, poi, futuri adulti, con il giusto approccio, si appassionano eccome!:-)

@Minerva: non riesco a vedere l'immagine ma se è quella che penso è meravigliosa! :-D

Concordo con Ginevra, con la differenza che lei immagina e io no. C'è una discriminazione dei pensieri?
Comunque dovrebbe essere inerente al discorso.
E rimarco: bambini che sgranino gli occhi alla vista di un libro in regalo sono 'merce' rara. Purtroppo, che lo dico a fà.
A meno che non sia supportato da un gadget; e, in quel caso, vince il gadget 1-0. Aripurtroppo.

@Gattonero: le tue osservazioni sollevano un'appassionante ed articolata discussione sulla storia e l'evoluzione della nostra società; lungi dal mio pensiero ritenere che i bimbi o i ragazzi, alla vista di un libro, vadano in brodo di giuggiole! Le considerazioni di Minerva, nel raccontare la propria esperienza, mettono in luce il cuore del problema: i bimbi imparano dal comportamento dei genitori, non dalle loro parole; e, naturalmente, non è nemmeno un automatismo vedere leggere in famiglia e sviluppare l'amore per la lettura; tuttavia, è proprio da lì che si comincia a seminare.... di conseguenza, sono forse i genitori a dover ripensare le loro modalità di comunicazione e di interazione con i loro figli; ehhh, qui si apre un'ira di Dio!!! :-)

i bambini hanno il grande privilegio di potersi stupire, di poter fare domande assurde, di poter ridere per cose che noi non capiamo più. Bisogna avere la pazienza e l'umiltà di cercare la chiave per sbloccarli, perché molti sono ormai piccoli adulti compressi.
Ma quando la serratura fa "clack"! Ragazziiiiiiiiiiiiiiiii :)

@Elena: mi diverto ed imparo tantissime cose dai bambini, usando il loro alfabeto e rinunciando alla adultità.... uhhh, che meraviglia! :-)

Io, immagino, ho la stessa espressione ogni volta.. :)

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