Imbracciavano le è contro i perché. Li avevano legati stretti e sbattuti contro il muro senza poter fare altre domande. Nell'afa i così ronzavano confusi finché uno andò a poggiarsi sfinito sui vedrai. Non c'era nemmeno un filo d'aria e i forse si reggevano appena sulle gambe.
Gli ascoltami dal collo lungo cercavano riparo sotto l'ombra dei però e tra i rami si intravedevano dei timidi vorrei che di lì a poco sarebbero caduti a terra tra gli infatti già maturi.
I non, sempre tozzi e tracagnotti, si davano il cambio per fare la guardia ai preziosissimi farò. C'erano impronte di io ovunque, era impossibile capire dove fossero finiti i noi terrorizzati.
All'improvviso, oltre un muro di volevi, si sentirono scoppiare gli ormai in un terribile stridio....